Le singole voci sono elencate nella Categoria:Allenatori del Potenza Calcio e Categoria:Presidenti del Potenza Calcio. Udinese: torna Kelava, ora i portieri sono cinque. A una squadra di calcio sono ammessi 25 giocatori con borsa di studio all’anno e 85 in totale sull’intera squadra. Le maglie indossate da giocatori che hanno fatto la storia del calcio sono altamente desiderate dai collezionisti. La partita di calcio è controllata da un arbitro con piena autorità di far rispettare le Regole del Gioco, le cui decisioni sono definitive. Tali elementi sono rappresentanti innanzitutto dai colori sociali – che, come ovvio che sia, caratterizzano e determinano le divise da gioco della squadra – e dallo stemma o logo della società. Il Palermo ha modificato più volte il proprio stemma. La maglia dell’Internazionale, invece, era blu notte con colletto e risvolti bianchi e sempre bianco era lo stemma del sodalizio cucito sul lato sinistro all’altezza del cuore. È da evidenziare, inoltre, che il marchio dello sponsor principale, per gran parte della stagione, comparve stampato in bianco sulle casacche del Napoli; a partire, però, dalla semifinale di andata della Coppa UEFA 1988-1989, disputata e vinta contro il Bayern Monaco, il logo fu realizzato in due colori, nero e bianco.
Il successivo 21 aprile 1905 iniziò la vera e propria avventura sportiva del Boca Juniors, disputando una partita contro il Mariano Moreno (vinto con il punteggio di 4-0). La prima maglia ad essere utilizzata dal Boca fu di colore bianco con righe verticali nere, divise cucite dalla sorella dei fratelli Farenga. Un gruppo di ragazzi che facevano parte di una squadra del quartiere portuale di Buenos Aires, decisero di creare una nuova squadra che possa ricevere il sostegno di tutto il quartiere de La Boca. Il 1º aprile 1905, in una panchina di Plaza Solís, Esteban Baglietto, Alfredo Scarpati, Santiago Pedro Sana e i fratelli Juan Antonio e Teodoro Farenga si riunirono per discutere sul come strutturare la nuova squadra. Invero, per la stagione 1980-1981, fu prodotta anche una versione della maglia home dotata di colletto, questa volta bianco e sempre con scollo a «V»; anche i polsini erano bianchi e, come il colletto e lo scollo, erano decorati con tre strisce azzurre. Le casacche della compagine partenopea, ovviamente azzurre, erano caratterizzate, infatti, maglie calcio shop da uno scollo a «V» bianco e da polsini o lembi delle maniche sempre di colore bianco.
La preseason 1988-1989 vide, in attesa delle nuove maglie, il riutilizzo, per le gare amichevoli, delle casacche della stagione 1986-1987, facilmente distinguibili, poiché al logo del main sponsor delle passate annate era stato sovrapposto il marchio del nuovo sponsor contenuto in una patch di colore azzurro, ma di una tonalità più scura rispetto a quella della casacca. Nelle stagioni 1978-1979 e 1979-1980, le prime a vendere la comparsa del logo dello sponsor tecnico sulle casacche dei calciatori, le maglie per le gare casalinghe del Napoli erano azzurre, inclusi lo scollo a «V» e le estremità delle maniche, facevano eccezione, però, gli inserti bianchi collocati sulle spalle, che, partendo dal colletto, si restringevano giungendo al bordo delle maniche. Le maglie delle stagioni 1966-1967, 1967-1968 e 1968-1969, invece, videro, per la prima volta, la comparsa del colletto azzurro, che, così come i polsini o le estremità delle mezze maniche, era ornato da due righini (1966-1967) o da un righino (1967-1969) di colore bianco. Intorno alla fine degli anni quaranta, il club cominciò ad adottare anche divise che differivano sensibilmente da questo format, ormai divenuto tradizionale: per le stagioni 1947-1948 e 1949-1950, ad esempio, furono scelte delle maglie confezionate con un colletto classico, sempre, di tessuto bianco.
Per le stagioni 1980-1981, 1981-1982, e 1983-1984, venne utilizzato il medesimo modello di divisa: la maglia, totalmente azzurra, prevedeva uno scollo a «V», arricchito da tre righini bianchi discostati dal bordo esterno; la stessa trama era prevista per i polsini. Nel 1926, quando il sodalizio mutò il nome in Calcio Napoli, fu definita quella che sarebbe stata la classica tenuta da gioco casalinga della compagine partenopea, composta da maglia azzurra, pantaloncini bianchi e calzettoni azzurri. La divisa adottata dall’Internaples era costituita da maglia azzurra, con colletto celeste, calzoncini bianchi e calzettoni azzurri. Una versione, realizzata in tessuto a costine, era munita di colletto che prevedeva un taglio a «V» centrale, colletto e polsini, inoltre, erano ornati da una striscia bianca non aderente ai bordi esterni; completavano la divisa, infine, calzoncini bianchi e calzettoni azzurri. Figlio di un garibaldino, aveva iniziato presto a lavorare ed era diventato tipografo. L’allora sponsor tecnico aveva realizzato una nuova divisa per le gare casalinghe che, dal punto di vista cromatico, si distaccava decisamente dal passato: la tradizionale coppia di colori composta da azzurro e bianco era stata sostituita dall’inedito accostamento azzurro e blu scuro. La coppia cromatica azzurro e bianco trova le proprie origini nei colori dei sodalizi antesignani dell’odierno Napoli.