Solamente nel 1907 sorse la prima società di calcio astigiana: nei locali del Caffè Sport di piazza Alfieri nacque il Football Club Astense, con maglia rossa e calzoncini bianchi (i colori della città). «Base rossa con inserti bianchi. Le due società si unirono il 26 marzo 1921, dando vita alla Unione Calciatori Astigiani (U.C.A.), con maglia rossa a bordi bianchi e calzoncini e calzettoni neri; la nuova società raggiunse la promozione in Seconda Divisione, il campionato cadetto dell’epoca, nel 1924. Continuò a militare nel campionato cadetto (che nel 1926 cambiò denominazione in Prima Divisione) fino al 1929, allorché la creazione della Serie A e della Serie B declassò la Prima Divisione a terzo livello dell’epoca. I giocatori del club sono soprannominati «biancorossi» per via dei tradizionali colori sociali della divisa, i quali prevedono maglia e calzettoni rossi accompagnati a calzoncini bianchi, e «grifoni» in assonanza con l’eponima figura araldica simbolo della squadra e della città perugina. XX secolo, che vedeva nel calcio «un’espressione di arte» tanto da cimentarsi sul grifone rosso simbolo della squadra, nonché di Nando Martellini, uno dei più noti e autorevoli giornalisti sportivi italiani del Novecento, per una passione maturata durante gli anni universitari trascorsi nel capoluogo umbro; così scrisse Martellini nel 1975, in occasione dello storico approdo dei biancorossi nella massima categoria: «il Perugia in Serie A arriva a modificare persino la mia posizione professionale!
Al termine del conflitto, nel dopoguerra il Perugia venne ricostituito da Giorgio Bottelli e la squadra, nelle cui file erano presenti anche militari inglesi degli eserciti alleati che avevano occupato l’Umbria, giocò sfide in ambito regionale col Magione, il Gubbio e il Foligno. Al Tiki Tub, nel frattempo, Fred invita anche Velma, Shaggy e Scooby a quello che doveva essere un appuntamento con Daphne, il che urta parecchio la ragazza. Quarant’anni più tardi, gli ottimi risultati del Perugia dei miracoli di fine anni 1970 posero l’attenzione su Salvatore Bagni, che esordì in Nazionale A al Mundialito dopo essere già stato punto fermo dell’Under-21; nel frattempo nella stagione 1979-1980, l’unica giocata in biancorosso, Paolo Rossi continuò a essere l’attaccante titolare della nazionale maggiore (fino alla squalifica per lo scandalo Totonero). 1932-33 – 2º nel girone A della Seconda Divisione Piemontese dopo aver vinto lo spareggio contro l’Acqui. 1994-95 – 2º nel girone A dell’Eccellenza Piemonte-Valle d’Aosta. Sponsorizzazioni nel calcio italiano (e relative fonti). Perugia Calcio 2005-06 ·
Lo stesso argomento in dettaglio: Allenatori dell’Associazione Calcistica Perugia Calcio. Lo stesso argomento in dettaglio: Serie B 2023-2024 (calcio femminile). Per restare in serie C secondo un piano nazionale di riorganizzazione dei campionati, l’Asti fu costretto ad un ennesimo triangolare con Monza e Libertas Trieste. L’Asti con allenatore ancora Piccaluga, termino al primo posto il proprio girone (i giocatori ebbero in premio una bicicletta ciascuno) accedendo a una nuova finale a tre per la promozione in B. Gli avversari erano questa volta la Sanremese ed il Magenta. I rossoblù terminano il torneo al 7º posto e anche l’avventura in Coppa dei Campioni è compromessa dall’assenza di «rombo di tuono»: il club sardo, dopo aver superato al primo turno i francesi del Saint-Etienne, viene eliminato agli ottavi di finale dall’Atletico Madrid perdendo 3-0 la gara di ritorno al Vicente Calderón, dopo la vittoria per 2-1 dell’andata, con Riva ancora in campo e a segno, insieme a Gori. Nel 1998-1999 la formazione umbra, guidata da Castagner e poi da Vujadin Boškov, raggiunse la salvezza classificandosi al quattordicesimo posto e qualificandosi per la Coppa Intertoto.
Terzo turno di Coppa Intertoto. Dal 2019, con la fondazione del Città di Varese, è stato adottato un logo raffigurante uno scudo bianco bordato di rosso, occupato nella parte superiore dalla raffigurazione in silhouette rossa dello skyline del Sacro Monte di Varese (con all’interno la ragione sociale a lettere bianche) e nella parte inferiore da un pallone da calcio «tripartito» (uno spicchio a fasce di cuoio marroni, uno a pentagoni ed esagoni bianco-neri e il terzo con lo stemma civico varesino). La base di partenza per lo stemma canonico del Perugia vide la luce all’inizio degli anni 1930, quando debuttò un primo marchio identificativo del club: uno scudetto rosso, con al suo interno un grifone in posizione rampante; questo stemma venne cucito subito anche sulle maglie biancorosse, all’altezza del cuore. Il primo stemma, quello scelto dopo la fusione del 1967 era lo stemma civico dei primi del secolo, sotto il quale viene aggiunto un pallone, la data 1967 e una fascia nera tra il bianco e l’azzurro in onore dell’Inter club. Milanese e della Internazionale ponendo alla dirigenza della nuova società risultante dalla fusione il commissario Ernesto Torrusio. Negli anni 2000 nascono anche nuovi concetti di sponsor, quali premium sponsor, gold sponsor, silver sponsor e official partner, che, seppur con diversi gradi di visibilità, trovano spazio nelle società calcistiche.
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