Nel 1940 il conte Alberto Rognoni, all’epoca ventunenne, dopo essersi avvicinato al calcio grazie al fratello minore Carlo, portiere del Forlì, ha l’idea di creare una società calcistica, sempre con gli stessi colori dello stemma cittadino. Nel giugno 2005, a seguito di una sconfitta per 3-0 contro la Polonia, Carlos Alberto fu sollevato dall’incarico e sostituito dall’ex allenatore del Neftçi Vagyf Sadygov, per la terza volta CT della nazionale azera. Nazionale ospitante del campionato del mondo 2002 insieme alla Corea del Sud e ammesso, pertanto, d’ufficio alla competizione, il Giappone riesce per la prima volta a qualificarsi alla fase a eliminazione diretta del torneo: agli ottavi di finale esce contro la Turchia, che arriverà poi terza. In questi anni le giovanili del Cesena ottengono la vittoria del Campionato Nazionale Primavera nelle stagioni 1981-82 e 1985-86, la prima delle quali ottenuta con in panchina Arrigo Sacchi. Nanni Balestrini raccontava nel suo romanzo I furiosi (1994) la storia di una serie di tifosi milanisti appartenenti alle BRN, nelle loro trasferte e nelle violenze dentro e fuori dagli stadi.
Nel 1964, a ventiquattro anni dalla fondazione e con il Cesena solidamente stabilizzatosi in Serie C, il conte Rognoni decide di passare la mano e di cedere la società ad una cordata di imprenditori orto-frutticoli, capitanata da Dino Manuzzi. Per la nuova avventura in Serie A, in seguito all’abbandono di Bagnoli, viene scelto l’allenatore Giovan Battista Fabbri, e vengono acquistati il centravanti austriaco Walter Schachner, con un ingaggio di 120 milioni di lire, Roberto Filippi dall’Atalanta, il centrocampista Vinicio Verza e Massimo Storgato dalla Juventus e Antonio Genzano. I bianconeri riescono nel successo nonostante la presenza nel campionato cadetto di Milan, Genoa (entrambe promosse con i romagnoli), Sampdoria e Lazio (battuta al Manuzzi per 2-1). Proprio su quest’ultima il Cesena riesce a prevalere nelle ultime partite stagionali, con la vittoria a Foggia per 3-1 e la vittoria casalinga sull’Atalanta all’ultima giornata per 2-0 di fronte a 20 000 tifosi. Lazio · Lucchese · Il 15 settembre 2005, tre giorni dopo il suo diciottesimo compleanno, fa parte della prima squadra per la prima volta nella partita di Coppa UEFA contro il Rapid Bucarest finita 1-1, nella quale non scende in campo.
La Celeste, che ha il suo uomo-gol in Mario Ludovico Bergara, fa in breve tempo il vuoto, vincendo matematicamente il suo decimo titolo già nove giorni prima dell’ultima giornata. L’Italia, priva di due importanti elementi della difesa, ovvero Alessandro Nesta (alle prese con i postumi dell’infortunio) e Fabio Cannavaro (squalificato), vacilla nei primi minuti: dopo 4′, la Corea potrebbe già approfittare di un calcio di rigore, assegnato dall’arbitro ecuadoriano Byron Moreno a parere di molti ingiustamente, ma Gianluigi Buffon intuisce la traiettoria del tiro di Ahn Jung-hwan e devia in calcio d’angolo. Alessandro Carcheri, L’ardente scudo sopra il cuore – Storia dei calciatori-ginnasti dell’Andrea Doria, Genova, Edizioni Sportmedia S.r.l., pp. Nel vivaio bianconero si mettono in luce infatti alcuni giocatori come Sebastiano Rossi, Ruggiero Rizzitelli, Alessandro Bianchi e Massimo Agostini. Al debutto su una panchina in Serie A, Bersellini opera subito una profonda trasformazione nel modo di giocare dei bianconeri, contrassegnato da possesso palla e rapidi fraseggi a centrocampo. Per celebrare questa ricorrenza lo sponsor Kappa e il Fulham hanno scelto dei colori inediti per il club: verde oliva e oro. Se nel caso dell’Inter si è citata una terza maglia, bella quanto vincente, per i rossoneri optiamo per un grande classico e per la maglia Kappa di fine anni ’80.
Il 15 gennaio 1967 esordisce in prima squadra contro la Carrarese Giampiero Ceccarelli, un giovane difensore diciannovenne proveniente dalle giovanili bianconere, che successivamente diventerà un pilastro della squadra per diciannove stagioni professionistiche consecutive, disputando con la stessa maglia 520 partite in campionato, 69 in Coppa Italia e 2 in Coppa UEFA. Nel 1939, con l’inizio del secondo conflitto mondiale, la squadra è costretta a sciogliersi per la chiamata alle armi dei suoi componenti, pur lasciando come eredità una passione per il calcio che verrà ritrovata successivamente. Le magliette da calcio personalizzate sono un simbolo di appartenenza e passione per i tifosi e i giocatori. La passione dei dirigenti bianconeri, unitamente a quella dei tifosi che sempre più copiosamente affollano le tribune dell’ippodromo del Savio, convincono l’amministrazione pubblica della città a fare in modo di abbandonare il campo ricavato all’interno della struttura ippica, dove il Cesena aveva giocato fino ad allora, per dotare il sodalizio romagnolo di un nuovo impianto dedicato.