ZÁPASY_U19_podzim - SK Střešovice 1911 Coppi si reca invece all’incontro di calcio Genoa-Alessandria, spinto anche dalla curiosità di vedere all’opera l’astro nascente del calcio alessandrino Gianni Rivera, e nei giorni seguenti si reca anche a caccia nella sua riserva di Incisa Scapaccino. Dopo la caccia Coppi e Géminiani tornano all’accampamento di Fada N’gourma, occupano la stessa camera e nella notte vengono assaliti dalle zanzare, contraendo la malaria. Il 13 dicembre è infatti in programma una corsa ciclistica, un criterium, a Ouagadougou (vincerà Anquetil davanti a Coppi), accompagnata il giorno successivo da alcune battute di caccia nelle riserve di Fada N’gourma e Pama, non lontano dalla capitale. Tra le prime partite di calcio della Salernitana vi furono anche i derby con la Cavese, che inizialmente videro in prevalenza vincere la Salernitana: se la prima sfida, per la Coppa della Marchese Imperiali, si concluse con un 3-1 metelliano, in seguito nelle amichevoli che si susseguirono si assistì ai 6-0, 4-1 (poi sospesa in fase di svolgimento per oscurità) e 3-1 per la Salernitana. In quella prova, 108 km a cronometro, Baldini fora a 30 km dall’arrivo e Coppi, essendo in difficoltà e allo scopo di poter poi rallentare e tirare il fiato, decide di proseguire, venendo per questo motivo insultato dal pubblico.

Wilco playing in my hotel. Il rientro di Baldini consente alla coppia di vincere, anche se per soli 5 secondi. A fine stagione partecipa anche, pur come gregario «di lusso», al campionato del mondo di Reims vinto da Ercole Baldini. Modificata dopo il campionato del mondo 2010, per l’assenza del FIFA Champions Badge, in quanto non riconfermato il titolo di «campione del mondo». Le vittorie in Campania, all’Appennino e nella Tre Valli, oltre al piazzamento al Romagna, gli valgono anche la conquista del suo quarto titolo nazionale per stradisti (classifica dopo cinque prove). Da lì all’arrivo è una cavalcata solitaria: Coppi vince in solitudine con 6’16» su Derycke, 7’33» su Ockers e Michele Gismondi; più indietro tutti gli altri. Nella carriera da professionista, durata ventuno anni (diciotto se si considera l’interruzione a causa della guerra), Coppi vinse complessivamente 151 corse su strada (122 esclusi i circuiti), 58 delle quali per distacco, e 83 su pista. Campionissimo» va all’attacco a 160 km dall’arrivo, nei pressi di Roncone, insieme con Fiorenzo Magni. Gastone Nencini, in maglia rosa, si riporta inizialmente su di loro, ma fora lungo una strada in ghiaia ed è costretto a rialzarsi: al traguardo perderà 5’37» da Magni e Coppi. Nell’autunno di quel 1959 nasce intanto il progetto di una San Pellegrino Sport, la formazione diretta da Gino Bartali, capitanata proprio da Fausto Coppi, all’ultima stagione da professionista prima del ritiro definitivo, annunciato per la fine del 1960. I due grandi rivali sotto la stessa bandiera, come vent’anni prima alla Legnano: il progetto però non si concretizzerà, per la morte del «Campionissimo».

Il 4 gennaio sono in 50 000 sul colle di San Biagio a seguire il funerale del «Campionissimo». Coppi viene ricoverato d’urgenza prima a Novi e poi a Tortona: alle 22 del 1º gennaio perde conoscenza, alle 23 è in «pericolo di vita», all’una di notte riprende conoscenza e parla con Ettore Milano, suo storico gregario; subito dopo entra in coma. L'»Airone» si aggiudica poi pure la Tre Valli Varesine – in quella stagione eccezionalmente trasformata in una prova a cronometro sui 100 km – e, come nel 1953 e nel 1954, il Trofeo Baracchi in coppia con Riccardo Filippi. Il 1957 inizia male perché in febbraio, in un circuito in Sardegna, cade fratturandosi il collo del femore sinistro; parve che la sua carriera fosse finita, invece dopo una faticosa riabilitazione torna alle corse e il 4 novembre 1957, sempre in maglia Carpano, Coppi ottiene al Trofeo Baracchi, in coppia con Ercole Baldini, campione emergente laureatosi quell’anno campione nazionale su strada, l’ultimo trionfo su strada. Nel 1956, con la nuova maglia della Carpano-Coppi, Coppi ottiene risultati solo nella seconda parte di stagione: si piazza secondo alla Coppa Bernocchi, vince il Gran Premio Campari a cronometro a Lugano ed è infine secondo al Trofeo Baracchi, sempre in coppia con Filippi.

L’avventura nella nuova seconda serie nazionale inizia con il successo casalingo per 10-2 contro l’Alto Vicentino. La vittoria di tappa va a Coppi, in quello che sarà il suo ultimo acuto nella «Corsa Rosa», mentre il successo finale è appannaggio di Magni, con soli 13″ di vantaggio sullo stesso Coppi. In chiusura di stagione, il 18 settembre, Coppi coglie la sua ultima affermazione in una corsa in linea, al Giro dell’Appennino, in solitaria con 2’03» sul secondo, Bruno Monti. Alla fine della stagione, il sodalizio assorbe l’altra società cittadina S.S. I medici avevano sbagliato diagnosi, ritenendo Coppi affetto da un’influenza più grave del consueto, nonostante già a fine dicembre la moglie e il fratello di Géminiani, Angelo, avessero telefonato dalla Francia per avvertire che a Raphaël era stata diagnosticata la malaria (raccontarono i congiunti di Géminiani che i medici italiani avevano loro risposto di pensare al proprio paziente, ché loro avrebbero provveduto a Coppi). Coppi viene inizialmente sepolto nel piccolo cimitero sul colle San Biagio, nei pressi di Castellania, dove ancora oggi riposano i genitori e altri parenti; verso la fine degli anni sessanta le sue spoglie e quelle del fratello Serse vengono traslate dal cimitero e tumulate definitivamente in un mausoleo, realizzato accanto al municipio di Castellania.

By Leticia