1975 – Il club torna alla denominazione Associazione Calcio Chievo. Chievo costituisce un unicum nel panorama calcistico italiano, essendo l’unico club proveniente dalle categorie regionali minori ad avere scalato l’intera piramide calcistica nazionale, fino a raggiungere dapprima la Serie A e successivamente le coppe europee. Il rendimento sorprendente durante la prima stagione in massima serie porta la squadra di Delneri al centro di una grande attenzione mediatica, inducendo la stampa a parlare di miracolo Chievo. L’anno successivo la squadra si qualifica per la quarta volta consecutiva ai play-off, ma viene di nuovo eliminata al turno preliminare dal Benevento, per due reti a una, mentre nel campionato 2017-2018, sotto la guida dell’allenatore Fabio Gallo, è protagonista di un anonimo cammino di metà classifica. 1937-1938 – L’O.N.D. Chievo non si iscrive e al campionato della Sezione Propaganda partecipa un’altra squadra di Chievo: la Fabio Filzi, che però non portò a termine il campionato.
Nell’estate del 2000 la guida tecnica passa a Luigi Delneri, maglie del inter il cui arrivo aprirà un ciclo di quattro anni in cui il friulano porterà la squadra dalla serie cadetta alla qualificazione in Coppa UEFA. Nel campionato 2005-2006 la dirigenza decide di affidare la squadra a Giuseppe Pillon, che ottiene il settimo posto in campionato: nonostante ciò, dopo i fatti di Calciopoli e il conseguente sconvolgimento della classifica, il Chievo scala alcune posizioni ritrovandosi al quarto posto, che consente alla formazione gialloblù di disputare il terzo turno preliminare della UEFA Champions League 2006-2007, dalla quale però viene subito eliminata. La casacca crociata è quella che accompagna la storia del Parma fino al 1951 quando, per ragioni scaramantiche, viene decisa la sua sostituzione dapprima con una maglia palata gialloblù e poi con una divisa blu con maniche gialle. Il 6 gennaio 2016 il Chievo disputa contro la Roma la sua partita numero 500 in Serie A, terminata poi 3-3. L’annata 2018-2019 (partita con una penalizzazione di tre punti in classifica), la diciassettesima in Serie A dei clivensi, si chiude con l’ultimo posto in classifica e la retrocessione in Serie B con cinque giornate d’anticipo, dopo undici stagioni consecutive nella massima serie. Contro il Brasile nella rassegna iridata compie la sua più bella parata quando blocca sulla linea una incornata di Bernardi.
Questo kit venne indossato per la prima volta in occasione dell’amichevole nel Principato di Monaco contro il Camerun del 3 marzo 2010. La prima divisa fu utilizzata in tutti e tre gli incontri dello sfortunato campionato del mondo 2010: contro il Paraguay nell’abbinamento della presentazione e nelle altre due gare (con Nuova Zelanda e Slovacchia in completo interamente azzurro. Il logo Nike è nella versione vintage mentre i colori usati per il logo della Pirelli rimandano direttamente al mondo dell’automobilismo. 14 e una versione junior viene venduta allo stesso prezzo. Tuttavia, il 13 giugno 1986, una sentenza condanna il Bassano per illecito sportivo e il Chievo ottiene la promozione in Serie C2. Nel 1964 Luigi Campedelli, uomo d’affari e proprietario della Paluani, diviene presidente del Chievo; tuttavia, nel corso degli anni successivi, egli cederà la carica presidenziale, pur rimanendo patron della società, fino al 1990 quando vi tornerà a pieno titolo. Nel 1990 Luigi Campedelli torna presidente della società, e per identificare maggiormente la formazione con la città, decide di mutare la denominazione in A.C. ChievoVerona. Al termine della seconda guerra mondiale, nel 1948, la società viene rifondata come A.C. Chievo e si iscrive alla Seconda Divisione.
Al termine della stagione 1950-1951, la squadra vince il campionato regionale di Seconda Divisione, ottenendo la promozione in Prima Divisione veneta. Inizia a giocare nella squadra della sua città, che milita nella seconda divisione austriaca. Nella seconda metà degli anni 1960 la squadra vince per tre volte il campionato di Seconda Divisione (1965, 1968 e 1969), rinunciando alla Prima Categoria all’inizio della stagione 1968-1969 per problemi economici, e reiscrivendosi nell’annata successiva. Per la prima stagione in un campionato professionistico la squadra torna a chiamarsi A.C. Chievo, e passa a disputare le gare interne allo stadio Marcantonio Bentegodi di Verona. Nel 1957 la squadra cambia impianto in cui disputare le gare, spostandosi al campo parrocchiale «Carlantonio Bottagisio», dove giocherà le partite interne fino al 1986. Nel 1959, grazie alla ristrutturazione dei campionati nazionali, il Chievo viene ammesso in Seconda Categoria; sempre in quell’anno la squadra cambia denominazione societaria in Cardi Chievo, dal nome del nuovo sponsor, e ottiene rapidamente la promozione in Prima Categoria. La squadra resta nella medesima serie fino al 1963, quando subisce la prima retrocessione della sua storia.