Il club ha visto molte leggende del calcio indossare la sua maglia: Zinedine Zidane, Raul, Ronaldo, Cristiano Ronaldo, Sergio Ramos e Benzema. Tra le divise classiche ci sono anche le maglie Third realizzate dall’Adidas per i propri top club (Bayern. Uno degli effetti più interessanti di questa nuova era d’oro delle maglie da calcio è la sua capacità di dilagare a ogni livello. MANCHESTER CITY (casa) – La nuova maglia dei citizens, indossata già nella semifinale di FA Cup e nelle ultime uscite dello scorso campionato. Gran parte delle casacche che potremo ammirare sul campo quest’estate è infatti già in vendita e come i nostri lettori più affezionati sanno già, il design delle uniformi di gara destinate alle donne risulta spesso molto più spregiudicato e innovativo di quello delle loro controparti maschili. Il Barça ha messo in vendita 22 maglie «uniche», che sono state autografate dai giocatori che hanno disputato il Clasico, al prezzo di 1.999,99 euro, andate sold out in meno di 24 ore. I tessuti come il poliestere traspirante o l’intramontabile cotone, sono ideali per mantenere i giocatori freschi e asciutti, anche durante partite intense. Dagli esordienti ai professionisti, le nostre magliette si adattano a giocatori di ogni livello.
La squadra campione in carica merita molto più di queste magliette. Questa maglia, per caratteristiche, sembra molto più “antica”. La nostra prima lista del 2022 è dunque dedicata alle maglie da calcio più brutte di sempre, per un vero e proprio salto nel trash più assoluto. Si tratta di riproduzioni moderne di maglie del passato, con una fedeltà estrema ai design originari, sia nelle linee che nei dettagli (il logo utilizzato all’epoca, lo sponsor di maglia, ma non quello tecnico, per evidenti ragioni di natura commerciale). Fu la maglia vestita nell’incredibile finale del 1999, quando i Red Devils ribaltarono il Bayern nei minuti di recupero. La maglia del Belgio per i Mondiali 2022 riprende i tradizionali colori della bandiera declinandoli con il concetto di “diavoli” e “fiamme”. Com’è già successo nel caso della prima divisa da gara indossata dalla squadra di calcio maschile del Paese ai mondiali in Qatar, l’arancione della casa d’Orange continua a non funzionare. Se avessimo deciso di valutare le uniformi di gara singolarmente la prima divisa dell’Argentina, grazie a una tradizione assolutamente unica, si sarebbe piazzata in ottima posizione.
E lo storico sponsor Pirelli, con la sua inconfondibile P allungata, si ripresenta nella sua consueta posizione trasformandosi in Pepperoni. Ancora più affascinante è il fatto che il club friulano e i designer di Macron abbiano deciso di riportare in auge il logo storico con la zabretta, utilizzato anch’esso alla fine degli anni Settanta. Il caso di Patta è certamente interessante, perché il brand olandese non solo ha provveduto al rework di maglie vintage, utilizzando i consueti espedienti grafici – il nome del brand diventa lo sponsor ufficiale, imitando il typeface di quelli dell’epoca, oppure si insinua in crest e dettagli – ma lo ha fatto unendo le forze con i marchi che erano stati responsabili del design originale: come questa maglia da trasferta del Milan 1988/89, realizzata con Kappa. Il kit completo comprende pantaloncini bianchi o neri, da alternare a seconda delle esigenze, e calzettoni anch’essi disponibili in due opzioni: bianchi con righe orizzontali nero e verde, oppure neri con righe bianche e verdi, richiamando il colore d’appoggio della zaebretta. Magari il motivo a foglie tropicali del completo da trasferta fa un po’ troppo Parrot Head per i nostri gusti, oltre a sembrarci un netto peggioramento rispetto ai coraggiosi motivi leopardati della maglia che l’ha preceduta, ma rappresenta comunque un grandissimo esempio di design, degno della Seleção.
Purtroppo, entrambe le divise sono state condannate alla mediocrità per via del completo che l’Albiceleste ha scelto per le sue trasferte. Se necessario, poi, filtra gli articoli proposti avvalendoti delle opzioni e dei menu presenti sulla parte sinistra della pagina: puoi fare ciò in base alla condizione dell’articolo, al prezzo, al formato d’acquisto, alla provenienza, maglia napoli 2025 2026 e così via. Per quanto riguarda le maglie usate, ci fidiamo di fornire solo articoli di alta qualità che siano stati accuratamente rinnovati e puliti. Pur essendo senza alcuna etichetta interna, sembra essere un prodotto del Maglificio Romano, produttore anche delle maglie della Juventus. Il numero 9 sul retro è invece quello classico garzato come quello delle maglie della Juventus. Ciò che ha suscitato particolare entusiasmo tra i tifosi romanisti è il ritorno del lupetto stilizzato, disegnato da Gratton, che sostituisce lo stemma classico con la lupa capitolina e Romolo e Remo. Il ritorno a più miti consigli e a una più che consolidata tradizione ha fatto rientrare il club rossonero verso le classiche bande verticali (non sfumate come lo scorso anno) per il kit casalingo, con un leggero tocco nostalgico sul colletto girocollo e sui bordi delle maniche, in full white. Le nuove divise dell’Udinese per la stagione 2023/24 rappresentano un audace ritorno al passato, ispirandosi a un modello utilizzato alla fine degli anni Settanta.